Qual è l’origine dei fallimenti?

Considerato uno dei primi giochi di intelligenza, il gioco degli scacchi ha attraversato secoli e continenti. Tuttavia, per quanto popolare, l’origine degli scacchi è sempre stata circondata da un grande mistero. Ecco tutte le informazioni che vi permetteranno di conoscere meglio le vere origini di questo gioco.

L’origine degli scacchi: cosa dicono le leggende?

Una delle prime leggende che spiegano la storia del gioco degli scacchi risale ai tempi antichi. Secondo questa leggenda, il gioco degli scacchi fu inventato da un saggio bramino di nome Sissa. Si racconta che abbia avuto l’idea di creare questo gioco per due motivi. La prima era quella di intrattenere il suo principe occupandolo nei suoi momenti di solitudine e la seconda era di carattere educativo. Il suo obiettivo era dimostrare al suo re, attraverso il gioco degli scacchi, che un monarca, per quanto potente, è debole senza il sostegno del suo entourage.

Origine du jeu d'échecs : Radha et Krishna jouant aux échecs
Krishna che gioca a scacchi con Radha India, XVIII secolo. Museo nazionale, Nuova Delhi. Questo tabellone primitivo ha una griglia divinatoria di sessantaquattro caselle.

In seguito, il grato re dell’insegnamento decise di ricompensare il bramino offrendogli di scegliere come essere ricompensato. Allora il saggio Sissa chiese al monarca solo un po’ di grano. Lo invitò quindi a porre un chicco di grano sulla prima casella di una scacchiera, poi due chicchi sulla seconda casella, tre chicchi sulla terza e così via fino alla sessantaquattresima casella, seguendo la stessa logica di progressione.

Tuttavia, anche se questa richiesta, a prima vista, sembrava semplice e moderata, il re non riuscì mai a soddisfarla. Infatti, per soddisfare questa richiesta, al saggio si sarebbe dovuto offrire non un sacco di semi, ma 18.446.744.073.709.551.615 chicchi (una quantità che né il re né tutti i re a venire avrebbero avuto per circa cinquemila anni).

Leggende del Medioevo

Les origines médiéval du jeu d'échecs
Gli scacchi nel Medioevo

Ci sono anche le leggende del Medioevo che hanno il merito di esistere. In Occidente circolano sotto forma di favole e racconti; i più noti risalgono al XIII secolo e servivano a promuovere il gioco della guerra, già ampiamente praticato all’epoca.

Una di queste afferma che Re Salomone giocava a scacchi per sedurre la Regina del Sabato o che Xeres, il filosofo, diede una scacchiera a Evilmodorach – Re di Babilonia – per aiutarlo a canalizzare la sua follia omicida e i suoi sogni di battaglie. Inoltre, altrove si dice che Aristotele abbia usato gli scacchi per istruire Alessandro Magno.

Palamede o le origini mitologiche degli scacchi

Eroe dell’Iliade e leggendario rivale di Ulisse, Palamede sarebbe l’inventore degli scacchi sotto più di un aspetto. Si dice che abbia inventato il gioco di guerra per intrattenere le truppe greche durante l’assedio di Troia, creando così un efficace diversivo. Fu anche il primo a considerare questo gioco di battaglia intellettuale come un viaggio iniziatico alla conquista del Graal. Famoso per la sua mente brillante, al mitico personaggio Palamede sono attribuite anche altre invenzioni (la dama, l’alfabeto, i numeri, le monete, i dadi, ecc.).

Palamede è anche una figura chiave della letteratura cortese. Secondo la leggenda Re Artù, figlio di un sultano, alla fine si convertì al cristianesimo.

Le origini storiche degli scacchi

Al di là delle origini basate su leggende e miti, esistono tracce storiche del gioco degli scacchi. A questo proposito, già nel III millennio esistevano giochi che consistevano nel muovere pedine su una scacchiera.

Tuttavia, fu intorno al 570 d.C. che il gioco degli scacchi ebbe origine in India nella sua forma attuale. Questa è l’ipotesi più diffusa, anche se è soggetta ad alcune contestazioni. Alcuni ritengono che sia comparsa in Cina prima di trasferirsi in India. In origine, il “Tchaturanga ” (nome originale), che significa “gioco dei quattro re”, si giocava su 64 caselle tra quattro avversari. Ogni avversario giocava per il proprio schieramento e disponeva di una nave, un cavallo, un elefante, un re e quattro pezzi.

Le Chaturanga pour 4 joueurs
Chaturanga per 4 giocatori

In seguito, il gioco si è evoluto (rimozione dei dadi, associazione e rimozione delle facce) fino alla forma attuale. In seguito, il gioco degli scacchi prenderà le direzioni della Cina, della Corea e anche del Giappone, dove si sposterà su altri giochi di scacchi altrettanto noti.

Inoltre, grazie ai Mongoli e ai Tartari dell’Impero Bizantino, il gioco arrivò in Russia da dove entrò in Scandinavia e in tutta Europa. È in Medio Oriente che è stato introdotto prima di arrivare in Africa grazie ai contatti nati dal commercio. Infine, il gioco degli scacchi si diffonderà a poco a poco in tutti i continenti e le regole che conosciamo oggi si affermeranno progressivamente.

Infine, l’origine dei giochi di scacchi interessa molte persone. Per quanto numerose e fantasiose siano le ipotesi a riguardo, è comunque comunemente accettato che il gioco sia apparso per la prima volta in India nel VIᵉ secolo.